La Milano Fashion Week si è appena conclusa, ed è pertanto giunto il momento di tirare le somme su quelle che saranno le tendenze per la prossima stagione.
Un aspetto degno di nota, che segna un vero e proprio cambiamento nel mondo del fashion, è il netto abbandono di abiti dal cosiddetto "effetto wow", che sembra lanciare un chiaro messaggio: va di moda quello che è portabile, quello che concretamente le persone acquistano nei negozi.
La spettacolarizzazione non è più negli abiti, ma nelle scenografie, nelle movenze e nei gesti delle modelle, come nel caso di Armani, dove una modella ha sfilato sulla passerella incipriandosi le guance, riprendendo proprio il nome che Re Giorgio ha dato alla sua collezione: cipria.
Non sono mancati i volti noti: Laetitia Casta, ha sfilato per Tod’s, indossando un completo gessato, decisamente over. Kim Kardashian, ormai da tempo è il volto noto che accompagna Dolce&Gabbana, Eva Herzigova per Scervino, e sorpresa fra le sorprese, Act n°1, per presentare la sua collezione ha scelto il noto TikToker Mattia Stanca.
La moda è ciclica, e, per la serie “a volte ritornano”, ritroviamo la vita bassa, stile che ci riporta agli anni 2000.
Gucci la presenta in più versioni: su pantaloni dalle linee ampie, su minigonne in velluto e perfino per il look da ufficio, in questo caso non in versione mini, ma lunga.
Miuccia Prada, trasforma le divise da infermiere in abiti da poter indossare tutti i giorni, aggiungendo uno strascico alle lunghe gonne, naturalmente total white.
Reggiseni e slip si mostrano sotto abiti velati e trasparenti, rigorosamente in nero, a sottolineare la silhouette delle modelle. Il messaggio che i due stilisti vogliono lanciare è chiaro: la donna deve amare il proprio corpo e le sue forme, qualunque esse siano.
Il prima citato Giorgio Armani, propone linee morbide e delicate: camicie in seta, pantaloni morbidi e scialli in cashmere. Predominano nuance naturali: rosa cipria, beige, ma non mancano il nero, il verde e il rosso, quest’ultimo destinato a giacche e giubbotti.
Anche per oggi è tutto, ma, se non lo hai ancora fatto, leggi l’articolo precedente dedicato ai Tre miti da sfatare sullo smalto nero.
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