La scorsa settimana vi abbiamo parlato delle sneakers e della loro evoluzione. Oggi, rimanendo sempre sul tema “scarpe”, vogliamo raccontarvi la storia delle ballerine e il successo che hanno riscosso con il passare degli anni.
Roland Petit, grande coreografo e ballerino di danza classica francese, espose alla madre, Rose Repetto, l’esigenza di poter danzare su delle scarpe più comode e “performanti”. Richiesta esaudita dalla madre che brevettò un nuovo modello di scarpa formato da una suola bassa e avente, inoltre, un ampio scollo sul piede.
Siamo intorno agli anni ’30, un periodo storico dove ogni donna indossava scarpe prettamente alte, perfino i modelli destinate alle bambine erano leggermente rialzate. Passano gli anni e si fa sempre più viva, da parte delle donne, l’esigenza di indossare delle scarpe che fossero più pratiche e comode senza però rinunciare all’eleganza.
Nel 1950, la famosissima Brigitte Bardot, rivolgendosi a Madame Repetto, chiese di poter creare, per lei, delle scarpe che racchiudessero al contempo il concetto di eleganza, semplicità e comodità. Le scarpe in questione comparvero nel celebre film “e Dio creò la donna”, ed è lì che le ballerine fecero il loro debutto sdoganando il principio secondo il quale, una scarpa, doveva necessariamente avere il tacco per essere elegante.
Dagli anni ’50 sino ad ora, le ballerine, ne hanno fatta di strada: sono cambiati i tessuti, le fantasie e il modo di interpretarle. Hanno assunto una duplice facciata, riuscendo ad essere un capo elegante ma anche casual, che può essere indossato in tutte le occasioni: dal tempo libero, abbinato ad un jeans, una gonna o un vestito, assumendo in questo caso una connotazione “casual”, oppure, abbinato ad un pantalone modello “capri” divenendo in questo caso “formale”.
Oggi, i modelli, sono tanti e li ritroviamo nei negozi super colorati, in pelle, in camoscio, in vernice e in un arcobaleno di nuance che rendono la ballerina un modello di scarpa chic e versatile.
Anche per oggi è tutto, vi diamo appuntamento al prossimo articolo e vi ricordiamo che è possibile seguire l'Accademia Talents Image and Fashion anche su Facebook e Instagram.
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